Corsi e formazione
Classi di esercizi di bioenergetica
Che cos’è una classe di esercizi di bioenergetica?
Le classi di esercizi di Bioenergetica consistono in incontri di gruppo in cui un conduttore invita i partecipanti ad eseguire una serie di esercizi corporei che possono essere respiratori e posturali, movimenti espressivi con utilizzo della voce, momenti di raccoglimento, esercizi in coppia. Ogni esercizio si sviluppa secondo un ciclo di “contrazione” e di “espansione”: nella prima fase viene aumentata la tensione sui muscoli attivi nel lavoro, mentre nella seconda il muscolo si libera dello stress tramite vibrazioni e movimento, il che porta a una diminuzione della rigidità dei tessuti. Le vibrazioni sono sempre bene accette perché indicano il passaggio di un flusso energetico e quindi sono segno di un certo allentamento della tensione: normalmente la vibrazione è percepita come un leggero tremito, ma a volte può essere molto evidente, il che può indicare una carenza di struttura contenitiva. Oltre allo sviluppo dell’energia è importante anche lo sviluppo di una struttura in grado di contenerla e questi possono essere due degli obiettivi raggiungibili tramite la frequentazione regolare delle classi. Gli esercizi bioenergetici sono stati ideati da Alexander Lowen (fondatore della Psicoterapia Bioenergetica) nel corso della sua esperienza coi pazienti e sono strettamente legati ai caratteri bioenergetici e alle loro armature corporee e psichiche, come pure alle tensioni e ai blocchi energetici che vanno a formare l’armatura stessa. All’interno della terapia individuale svolta presso il mio studio , oltre al lavoro corporeo che serve a percepire e allentare le tensioni, si utilizza il lavoro analitico, mentre nella classe di esercizi questo secondo aspetto viene meno, e l’attenzione è posta esclusivamente sulla percezione corporea da parte dei clienti. Si lavora ad ogni modo seguendo la mappa delle tensioni muscolari dei caratteri loweniani, come pure quella delle fasce di costrizione muscolare individuate da Wilhelm Reich (occhi, bocca, collo, spalle, diaframma, addome, pelvi). Si lavora molto anche sulle articolazioni (caviglie, ginocchia, bacino, spalle, polsi, collo): si tratta di punti di snodo energetico all’interno del corpo, e un loro stato di tensione cronica limita fortemente il passaggio dell’energia, andando a creare dei blocchi e dei ristagni.
Gruppi/ Sessioni individuali di Training autogeno
Gruppi di psicodramma
Gruppi di incontro
Che cos è il training autogeno?
Il Training autogeno è una tecnica inventata 1932 dello psichiatra e psicoterapeuta J.H. Schultz. Una tecnica di rilassamento conosciuta in tutto il mondo per essere particolarmente utile in caso di ansia e disturbi psicosomatici, ma può essere utilizzata anche in altri ambiti, anche non patologici, come ad esempio nello sport per migliorare sia concentrazione che performance, In azienda, per prevenire burn-out e stress ottimizzando la produttività o in generale da qualsiasi individuo a scopo preventivo e/o crescita personale. Training autogeno significa “allenamento” che si genera (greco=genos) “da sé” (greco=autos). Il training consta nell’ allenarsi, inizialmente tre volte al giorno, nell’esecuzione dei sei esercizi di base (pesantezza, calore, cuore, respiro, plesso solare e fronte fresca) con la guida di un conduttore che abbia adeguata formazione: esistono molti manuali “fai da te” in commercio, ma essere accompagnati nell’apprendimento della tecnica evita di incorrere in inevitabili errori, che renderebbero vano lo sforzo. Successivamente, una volta appreso il metodo, nell’arco di pochi incontri, è possibile continuare da soli e diventare completamente autonomi assaporando i benefici effetti di questa tecnica nella vita quotidiana che vanno da un più profondo e rapido recupero di energie alla capacità di autoinduzione della calma, un miglioramento generale nelle prestazioni, autodeterminazione attraverso formule di proponimenti in base alle necessità del singolo e introspezione e autocontrollo, grazie alla visualizzazione interiore durante lo stato di concentrazione passiva.
Una ricerca recentemente pubblicata nel Journal of Clinical and Experimental Hypnosis indaga per la prima volta gli effetti del training autogeno nel cervello tramite la risonanza magnetica funzionale (fMRI): 19 soggetti allenati ed un gruppo di controllo sono stati valutati durante una sessione di training ed è emerso come nei primi sia maggiore l’attivazione della zona dell’insula e della corteccia prefrontale, il che ci suggerisce e comprova come i soggetti esperti siano differenti nel processamento delle emozioni e nel grado di auto-consapevolezza.
Lo psicodramma, ideato dallo psicanalista J.L. Moreno, si tratta di uno strumento estremamente coinvolgente, che utilizza le quattro componenti principali dell’essere umano ( mente, psiche, corpo e tendenza relazionale) affrontando il problema alla radice. In mani esperte diventa espressione creativa, formazione, lavoro su un obiettivo comune (Sociodramma) confronto e infine rielaborazione . Nello psicodramma lo spettatore sale sul “palco” e rappresenta se stesso davanti agli altri spettatori, che poi a turno assumeranno il ruolo di protagonisti. In questo modo nessuno è inarrivabile. Nello psicodramma non si recita, poiché non c’è nessun copione scritto, non c’è nulla di finto. Le parole non sostituiscono i gesti ma li accompagnano e ne sottolineano il valore. Lo Psicodramma è una psicoterapia di gruppo (adatta alla risoluzione di particolari conflitti o all’approfondimento della conoscenza di sé) basata sulla rappresentazione spontanea dei contenuti del proprio mondo interiore. Tale “messa in scena” permette di avviare un dialogo percepibile e attivo fra le diverse dimensioni della propria vita e di stabilire collegamenti costruttivi fra esse. Sul palcoscenico dello Psicodramma ognuno, a turno, ha la possibilità di esprimersi liberamente e creativamente, oltre a essere attivamente impegnato a conoscersi e a sviluppare le proprie risorse. Le “esperienze di vetta” dello Psicodramma danno al partecipante, sia protagonista che attore ausiliario, l’opportunità di rivivere e di reinterpretare gli avvenimenti e le emozioni che raramente si comprendono appieno quando si sperimentano nella vita quotidiana. Lo Psicodramma si propone come metodo in grado di apportare cambiamenti qualitativi, che non solo contribuiscono a migliorare il funzionamento mentale e il benessere psicologico della persona, ma la arricchiscono e la evolvono. Con questo strumento l’individuo può così intraprendere un percorso di cambiamento e di crescita che conduce verso l’autonomia e la spontaneità creativa. Lo Psicodramma si arricchisce dall’incontro fra vari elementi: la duttilità creativa e relazionale dello psicodramma classico, la centralità della parola proposta dalla psicoanalisi, l’importanza del corpo come prolungamento sensoriale della psiche con particolare riferimento alla psicosomatica e alle teorie bioenergetiche, gli studi della personalità di base, l’analisi simbolica degli elementi portati sulla base dell’immaginario personale e culturale. Le sessioni di psicodramma, offrono ai partecipanti lo spazio e il clima emozionale per scoprirsi, conoscersi, proporsi e confrontarsi. Il gruppo diventa un luogo in cui s’instaura un interscambio realistico e immediato nel quale le persone si vivono e si scoprono vicendevolmente per quello che sono. Ognuno, a turno, è il protagonista, cioè ha una propria sessione di lavoro personale all’interno della quale ha la piena collaborazione del gruppo. Tutti i partecipanti sono parte attiva e traggono grandi vantaggi anche quando non sono al centro della scena, diventando co-protagonisti e lavorando su loro stessi.
Cos è un gruppo di incontro?
E' un gruppo terapeutico che ha come principale finalità la crescita della persona e del gruppo stesso, il miglioramento della comunicazione e dei rapporti interpersonali e la scoperta di nuove risorse e potenzialità attraverso l’ espressione creativa ed un processo di esperienza diretta dei propri vissuti e delle proprie emozioni. É chiamato di “incontro” perche le persone cercano di comprendere quali siano i loro reali bisogni attraverso l’ incontro e l’ ascolto dei bisogni dell’ altro . Ascoltare ed incontrare l’ altro significa scoprire le stesse dinamiche o meccanismi personali che non ci permettono di ascoltare i nostri veri bisogni. Nel gruppo di incontro non vengono fatte diagnosi, non ci si unisce sotto la stessa etichetta diagnostica ma sotto la comune esperienza umana di se stessi. Lo scopo dell incontro non è quello di farsi risolvere i propri problemi dal conduttore o dai partecipanti, ma di ritrovare la propria soluzione attraverso l’ esperienza di gruppo. Il cambiamento interiore avviene perché si impara ad accettarsi oppure si trovano le risorse e le potenzialità per cambiare quello che non ci piace di noi e abbandonare vecchi schemi, sempre con il sostegno del gruppo. L’ obiettivo dell’incontro di gruppo sembra tradursi in un cambiamento reale e verificabile. Molti studi compiuti da I. Yalom (1970) affermano come nell’ 80% dei partecipanti ai gruppi d’incontro sia possibile evidenziare un cambiamento significativo anche partecipando ad un singolo incontro. Nel caso di una partecipazione prolungata a tali percorsi sembra costituire un fattore significativo per mantenere stabili questi cambiamenti esperiti dalla persona e per incrementare la possibilità di riuscire a tradurli in comportamenti concreti nella sua vita quotidiana. Il successo terapeutico e la percezione di accresciuto benessere nei partecipanti, sono stati i principali fattori del successo e successiva diffusione di questo tipo di incontri.
Cos è lo psicodramma?
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